Per coloro che scelgono di sostituire la vecchia caldaia con una caldaia a condensazione, di installare pannelli solari o di sostituire impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza, sono previste agevolazioni fiscali come l’Ecobonus.
I contribuenti, che eseguono interventi per aumentare l’efficientamento energetico degli edifici esistenti, possono beneficiare di una detrazione dall’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche o dall’ Ires, imposta sul reddito delle società.
In cosa consiste l’Ecobonus per il risparmio energetico
Confermata nella Legge di Bilancio 2019 (L. 30.12.2018 n.145), la detrazione Irpef per l’efficienza energetica, concessa nel Modello 730, consiste nel rimborso del 65% o 50% delle spese sostenute compreso di IVA, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.
L’importo, che si può detrarre dalle imposte, varia in base alle caratteristiche dell’intervento. Le spese ammesse in detrazione comprendono, inoltre, sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzarlo.
Per le caldaie a condensazione, si può usufruire della detrazione del 50% solo se hanno un’efficienza media stagionale almeno pari a quella appartenente alla classe A di prodotto, prevista dal regolamento (UE) n. 811/2013. L’incentivo fiscale vale anche per i condizionatori, che possono beneficiare di un’agevolazione dal 50% al 65% e in alcuni casi anche del 110%.
Se le caldaie a condensazione, oltre ad essere almeno in classe A, vengono anche abbinate a sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02), è possibile usufruire della detrazione più elevata del 65%.
Rimane l’obbligatorietà di installazione delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica come previsto dal Decreto 19/02/2017 (art.9 lettera b) in attuazione della Legge 296/2006.
Chi ha diritto all’Ecobonus del 65%?
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento e che sostengano le spese dell’intervento stesso. In particolare, possono richiedere l’agevolazione:
- Persone fisiche come: il proprietario, l’inquilino, soggetti in comodato o i condòmini, familiare convivente o detentore dell’immobile soggetto ad intervento;
- Contribuenti con reddito d’impresa;
- Associazioni tra professionisti;
- Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
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