La normativa UNI che regolamentano i livelli di sicurezza in molteplici settori, definisce l’impianto antincendio come un insieme di elementi tecnici a servizio di un edificio, aventi lo scopo di prevenire, eliminare, limitare o segnalare gli incendi. Questo tipo di impianti possono essere più o meno complessi. In alcuni casi la loro installazione è obbligatoria per legge in base alla destinazione finale dell’edificio e alle sue dimensioni.
Elementi di un impianto antincendio
Gli elementi che compongono un impianto di questo tipo sono:
- i sensori: in grado di rilevare e segnalare la presenza di un innesco di incendio, sia esso fumo o una piccola fiamma
- estintori mobili, idranti, lance e naspi rotanti: utilizzati per lo spegnimento degli incendi
Alcune tipologie più complesse di edificio possono essere anche dotate di una vera e propria rete idrica. Questa è in grado di attivarsi automaticamente nel momento in cui viene rilevato il principio di un incendio, mettendo in funzione ugelli chiamati “sprinklers” che diffondono acqua o altri liquidi per domare le fiamme.
Gli obblighi normativi per le aziende
La normativa sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro prevede alcuni punti obbligatori che l’azienda deve porre in campo. Tra questi si trova:
- la valutazione del rischio incendio
- il calcolo dei carichi d’incendio (molto importante la valutazione della presenza di archivi di carta o materiali infiammabili)
- la progettazione dei sistemi di prevenzione incendi ed e sistemi di gestione dell’emergenze
- la stesura di piani di emergenza ed evacuazione che devono essere posti in atto nel momento in cui scatta la necessità di evacuare le persone dalla sede di lavoro.
Un documento molto diffuso che viene richiesto prima dell’avvio dell’attività lavorativa è il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), un attestato che garantisce il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi. É rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco ed ha una validità di 5 anni, trascorsi i quali deve essere necessariamente rinnovato.
Tipologie di impianti antincendio
Il D.M. del 20 dicembre 1992 identifica sostanzialmente tre tipologie di impianto antincendio, ovvero gli impianti di:
- rivelazione, segnalazione e allarme di incendi: composti da sensori in grado di rilevare la presenza di un principio di incendio (fumo e/o calore) e di avvisare l’intero edificio mediante allarmi ottici e sonori.
- estinzione o controllo di incendio: possono essere automatici o manuali
- controllo e smaltimento del fumo e del calore: sono installati per allontanare i prodotti della combustione durante le fasi di spegnimento dell’incendio e smaltire il fumo e il calore creato dall’incendio.
Se desideriate ricevere ulteriori informazioni, richiedere una consulenza gratuita o un preventivo per l’installazione di un impianto antincendio, potete contattare i nostri esperti tecnici Sistel.